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Secondo appuntamento del percorso materiali resistenti

Economia

 

Per raffreddare un edificio i sistemi di condizionamento pompano aria fredda verso l’alto. Per depurare l’acqua immettiamo sostanze chimiche che vi annientano tutte le forme di vita. Per produrre una batteria impieghiamo un’energia di gran lunga superiore a quella che fornirà.

 

Produciamo e consumiamo intaccando risorse non rinnovabili o danneggiando in modo permanente l’ambiente. La blue economy di cui Gunter Pauli traccia i principi e descrive la concreta attuazione, è quella delle tecnologie ispirate dal funzionamento della natura e che opera materialmente attraverso le strategie della biomimesi. Diversamente dalla green economy, non richiede alle aziende di investire di più per salvare l’ambiente. Anzi, con minore impiego di capitali è in grado di creare maggiori flussi di reddito e di costruire al tempo stesso capitale sociale.

 

Coltivare funghi sui fondi di caffè, imitare i sistemi di raccolta dell’acqua di un coleottero per ridurre il riscaldamento globale, sostituire le lame in metallo dei rasoi “usa e getta” con fili di seta. Fantascienza? No, realtà.

 

Presentazione del libro “Blue Economy. 10 anni. 100 innovazioni. 100 milioni di posti di lavoro”, di Gunter Pauli (ed. Ambiente, 2010).

 

Sarà presente Luigi Bistagnino (Politecnico di Torino) che dialogherà con Michele Andreaus (Unitn, Facoltà di Economia).

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