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“Rainbow Bridge. Il diritto di avere diritti”

“Rainbow Bridge. Il diritto di avere diritti” esprime la necessità di costruire un futuro inclusivo e rispettoso per tutti, anche delle persone e della comunità LGBTQI.
La metafora del ponte evidenzia la necessità di costruire percorsi di cittadinanza attiva volti a stimolare l’impegno delle persone e i processi di corresponsabilità sociale. La metafora dell’arcobaleno vuole evidenziare il sentimento di fiducia per il futuro, la pluralità e al contempo l’unitarietà, ed è il simbolo della comunità LGBTQI nel mondo.
La finalità del progetto è quella di stimolare l’attivazione dei giovani cittadini rispetto l’inclusione sociale delle persone LGBTQI, i processi di non-discriminazione e pari opportunità per tutti.
Gli obiettivi sono quelli di aumentare la conoscenza e consapevolezza della situazione dei Diritti delle persone LGBTQI in Italia, Europa e nel mondo, aumentare la consapevolezza di come agiscono i meccanismi di diseguaglianza sociale ed esclusione, stimolare la partecipazione attiva dei giovani nel costruire un futuro inclusivo e rispettoso, aumentare la consapevolezza nei cittadini delle due Provincie Autonome dell’importanza della dimensione regionale.
Il progetto si sviluppa attraverso un percorso partecipativo che prevede n. 3 incontri, due paralleli – uno per la Provincia di Trento, uno per la Provincia di Bolzano – e un incontro comune che vuole mettere al centro la dimensione regionale. Il percorso ha come obiettivo quello di produrre “La Carta Rainbow Bridge del Trentino Alto Adige” idee, percorsi, domande per stimolare la cittadinanza attiva e l’impegno civile e sociale dei giovani.
Il progetto è rivolto ai giovani tra i 17 e i 25 anni. Il percorso è strutturato per mettere al  centro il protagonismo e l’esperienza dei partecipanti.

 

         

 

Slow food story

Docu.emme meets Resistenze
Data: Ven 24 Apr 09:00

24.04.2015, 09.00, Centro per la Cultura - Merano

 

Un film di Stefano Sardo, I 2013m 74 min
In lingua italiana

 

Questa è la storia di una rivoluzione. Una rivoluzione lenta. Slow. Come una lumaca. Una rivoluzione che va avanti da 25 anni e ancora non dà cenno di volersi fermare. E che ha un suo lìder maximo, che si chiama Carlo Petrini, detto Carlìn. L'inventore di Slow Food e di Terra Madre.
Nel 1986 in Italia, Carlìn fonda l’associazione gastronomica ArciGola, e tre anni dopo lancia a Parigi lo Slow Food, un movimento internazionale che nasce come Resistenza al fast food. Senza mai lasciare Bra, la sua cittadina di 27mila abitanti, Petrini crea un movimento che oggi esiste in 150 paesi, e che trasforma per sempre la gastronomia.
Slow Food story è la storia di un gruppo di amici di provincia: una storia di bischerate, di passioni politiche, di ristoranti, di riti contadini riesumati, di vino e di viaggi, di scommesse vinte o perse ma vissute sempre con la stessa inaffondabile, burbera, ironia. Una storia che ci dimostra come anche le più importanti avventure culturali possono nascere da un approccio divertito alla vita.

 

Sarà presente Ivo De Pellegrin di Slow Food Alto Adige.

 

Trailer:   https://www.youtube.com/watch?v=Iyjpck1j880

 

Scuola:   Alberghiera, sez. ristorativo, sez. ricevimento, sez. sala-bar

 

 

 

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